Nei primi giorni del giugno scorso,
Giuseppe Garibaldi è uscito dalla sua statua che dà il nome alla bella piazza
di cui tutti i sondriesi sono orgogliosi. E se ne è andato in giro per le vie
del centro, guardando le vetrine, passando attraverso i corpi della gente, in
una calda serata di inizio estate. Qualcuno l’ha visto, ovviamente, altrimenti
non sarei qui a parlarne. L’ectoplasma dello storico personaggio avrebbe fatto
anche una puntatina in banca, così, tanto per curiosare sui comportamenti
finanziari dell’attuale società. Lui, certo, di soldi non aveva bisogno. Poi è rientrato nella statua, dando, a
detta di qualcuno, appuntamento per il prossimo anno. Mi sono imbattuto nella notizia solo
qualche giorno fa, quando ho visto un servizio della Tele locale. Si
intervistavano tre esperti di parapsicologia, arrivati a Sondrio in veste di
acchiappa fantasmi (con tanto di camice bianco, dico sul serio), non solo con
l’intento di documentarsi sulla recente apparizione dell’Eroe dei Due Mondi, ma
anche con l’idea di verificare l’avvistamento, nei nostri boschi, di due gnomi
e di un unicorno. La Valtellina sarebbe dunque infestata da
fantasmi e da creature mitologiche. Dopo gli UFO della Valmalenco, assistiamo
ancora al verificarsi di fenomeni che più che estranei definirei stranianti.
Prima, con quegli incontri ravvicinati del solito tipo, eravamo piombati in un
film di Spielberg; oggi, invece, siamo in piena fantasy. Questa nostra Fantavaltellina mi lascia un
po’ stordito. Va bene, un po’ sono orgoglioso di sapere che la nostra città ha
un fantasma, e che razza di fantasma! Ma poi mi chiedo quale sia il significato
del propagarsi di simili dicerie. Non credo che il motivo sia quello di
distogliere l’attenzione da problemi più concreti e più gravi. Infatti, chi si
lascerebbe distrarre dall’idea che Giuseppe Garibaldi vada a fare un giretto
nella sede della Banca Popolare, oppure che un unicorno pascoli nei boschi già
pieni di cinghiali e di cervi? Come i dischi volanti della Val Malenco non sono
riusciti a scuoterci più di tanto, così questi spiritelli fuori luogo e fuori
tempo non possono esercitare un grande potere su di noi. Siamo nell’era del
computer, dello smartphone, della pley-station, del dolby stereo. Cosa volete
che possano fare degli gnomi, degli unicorni e dei fantasmi d’ottocentesca
provenienza, e per lo più “reali”. E meno che meno verrebbero impressionati i
bambini, i quali, vedendo il famoso cavallo monocornuto, scrollerebbero le
spalle e direbbero semplicemente: – Figo, è tale e quale a quello del mio
videogioco. La ragione, secondo me, va ritrovata nella
mente di tanti adulti che non sanno più leggere un buon romanzo di fantascienza
o una novella fantasy. Eppure di questo hanno legittimamente bisogno. I
tre acchiappa fantasmi di cui sopra forse lo sanno e magari lucrano proprio su
tale carenza.
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