-E' fatta !
John Eastman jr e Bill
Zuckerberg VII si volsero con un sorriso raggiante verso la folla impazzita di
giornalisti e fotografi. Si strinsero la mano e si concessero, come si suole,
alla pioggia dei flashes.
Poi John Eastman fece il
gesto di calmare la folla, si avvicinò al microfono e:
-Signore e Signori, sarò breve. Oggi, e lo dico con orgoglio e senza
presunzione, annunciamo un evento epocale nella storia dell'umanità. Sono qui
con l'amico Bill perché è grazie agli sforzi congiunti dei nostri due team che
abbiamo raggiunto un tale risultato. Io so dei tanti rumors che hanno preceduto
questo incontro, ma, credetemi, quanto sto per dirvi è ben al di là delle voci
e delle congetture.
Signori, abbiamo la macchina fotografica totale.
E dicendo così, fa un
plateale gesto di invito: entra una signorina elegante in tailleur scuro con un
vassoio coperto da un leggero panno giallo.
Si avvicina a Eastman e
toglie il panno.
Mormorio di sorpresa,
sembrava non ci fosse nulla sotto; a malapena quelli in prima fila riuscirono a
vedere dei fili sottilissimi calarsi dal ripiano.
E mentre montava il rumore dello sconcerto,
alle spalle dei tre, sul palco, si vide proiettata un'enorme immagine di due
dita che tenevano insieme una sottilissima lente con dei filini penzolanti.
-Ecco - riprese
Eastman - state osservando la macchina
fotografica del futuro, anzi, quella del sempre.
Fu interrotto da un brusio
che divenne presto clamore e calca di domande.
John Eastman guardò Bill
serafico e sorrise:
-Calma, calma, signori; vi spiegherò ogni cosa. Quella che vedete, o che
forse non vedete, è la cosa di cui vi parlavo.
A prima vista sembra una piccolissima lente; vi dico subito che ha appena
il diametro di una pupilla umana; è sottile 5 micron e si applica come una
comune lente a contatto. La novità sta nelle caratteristiche che vi elencherò
in breve e con un linguaggio comprensibile, prima di dare la parola all'amico
Bill:
Sensore da 180 MB; Velocità di scatto da 1h a 1/5000 di sec; Zomm da 7 a
300mm; Autoflah disinseribile; Luminosità costante di 0,5, cioé due volte la
capacità visiva dell'occhio umano...
Fu interrotto da una marea
inarrestabile di voci
-Signor Eastman, Sig. Eastman (le domande si
accavallavano) lei sta dicendo che questa
sua lente ha una capacità di definizione che non riusciamo a immaginare, una
velocità di scatto impensabile, una possibilità di visione doppia di quella
umana e che avvivina di circa sei volte ciò che normalmente vediamo ?
-Non solo, sorrise John, ma
ribadisco che questa macchina fotografica aumenta a dismisura la capacità umana
di vedere oggetti lontani od al buio, di fermare il movimento più veloce e con
una discriminazione dei particolari che lei neppure immagina.
-Sig. Eastman, Signor Eastman...
-Vi prego, dopo, dopo avrete dai nostri tecnici tutti i chiarimenti.
Ora calma, per favore: l'amico Bill ha qualcosa di importante da
comunicarvi.
Si fece silenzio a fatica.
Bill Zuckergerg VII
si avvicinò al microfono, si schiarì la voce e:
-Mi sarebbe piaciuto iniziare
raccontandovi il sogno del mio antenato, anzi, dei miei antenati Gates e
Zuckerberg, di cui indegnamente porto nome e cognome,quello di una connesione
permantente planetaria, ma voglio essere anch'io breve: quei filini che vedete
uscire dalla "lente" sono degli elettrodi che vanno collegati
direttamente alla rete neurale del soggetto umano.
Ci fu un silenzio
frastornante: penne alzate a mezz'aria, bocche spalancate, qualche sguardo
sperduto. Anche nelle ultime file.
Bill continuò con calma:
-La "lente" va poggiata davanti alla pupilla come una comune
lente a contatto, ma i fili sono collegati al nervo ottico e da lì ad ognuno
dei due lobi del cervello.
La vera novità, infatti, della nostra macchina fotografica non è nelle sue
pur notevolissime doti tecniche, ma consiste nel fatto che essa può essere comandata direttamente dalla mente del soggetto.
Invece che schiacciare un pulsante
col dito, basta pensare di volere una foto e quella è fatta !
E non solo! si può desiderare di condividerla con qualcuno e con una
semplice app di default si è direttamente e permanentemente connessi con tutti.
E ancora, Signori, se si desidera farsi un selfie è possibilissimo; anzi
possiamo decidere di autofotografarci alle Bahamas o sull'Everest o senza
rughe, come comunque ci piacciamo e come desideriamo che gli altri ci vedano.
Insomma, cari Signori giornalisti, questa macchina fotografica non solo è
quanto di più potente si possa avere, ma anche quanto di più desiderabile ci
sia.
E solo per la nostra gioia di condividere con gli altri tutte le nostra
emozioni. Sempre connessi e sempre come ci vogliamo...
Nel silenzio sbigottito ed
ovattato dei presenti si levò dal fondo una voce occhialuta e stridula:
- Scusi...
-Dica, fece Bill condiscendente.
-Scusi, sono il corrispondente del giornale locale di Las Fuentes, New
Mexico. Avrei una domanda; se si possono fotografare i desideri, allora si
possono fotografare anche i propri sogni ?
-Penso proprio di si - fece Bill schiarendosi la gola e
guardandosi intorno con un misto di soddisfazione ed apprensione.
-E come si fa- continuò il piccolo giornalista occhialuto- a non fotografare i propri incubi ?
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